Margherita Giglio è una fotografa di 37 anni, impiegata presso il Ministero della Difesa alla Spezia.
Fin quì sembra una ordinaria attività ma la sua Organizzazione Sindacale, la FLP Difesa, ci ha segnalato talune peculiarità rispetto al tipo di fotografia su cui lavora.
Trattasi, infatti, di fotografie amatoriali di autoritratti concettuali e pittorici.
Un’ attività nata un po’ per caso quando 4 anni fa, durante il periodo di Covid, l’Artista ha iniziato a scattare e post produrre nella taverna di casa sua, col tentativo di distaccarsi a suo modo, dalle questioni sociali di un momento storico particolarmente complesso.
“Nella mia fotografia cerco di sperimentare tecniche creative grazie anche all’uso di materiale traslucido, trattato e di facile reperibilità, capace di ricreare la pennellata che un pittore dà su tela.
L’immagine che ne risulta è velata, avvolta da un’atmosfera onirica concettuale piena di fascino ed eleganza.
Sono sempre alla ricerca di tecniche di sperimentazione creativa diverse dando vita ad immagini e stampe delicate da ammirare in silenzio che si prestano alla loro esposizione.
Per la foto in questione, ho utilizzato una superficie di plexiglass trattato con una spugna abrasiva, interposto tra modello e macchina fotografica.
Questa tecnica permette di ottenere l’effetto della pennellata di un pittore su di una tela.
Altri miei lavori invece, sono realizzati “giocando” con oggetti di scena, dove realtà e finzione si intrecciano, ispirati per lo più dalla fotografia surrealista di Man Ray e Lee Miller”– MARGHERITA GIGLIO
Di seguito le 5 fasi fasi del suo lavoro:
1. scelta del concetto da trattare;
2. modalità di rappresentazione tramite la sistemazione delle luci di scena;
3. modalità della camera in autoscatto a distanza (che le permette di fotografarsi un totale autonomia);
4. editing fotografico digitale creativo con l’uso di software di post produzione;
5. stampa per esposizioni.
Palladino, Coordinatore Provinciale di FLP Difesa di La Spezia e Massa Carrara:
“conosco Margherita da molti anni, siamo stati sulla stessa “NAVE MILITARE”quando entrambi eravamo militari della MM.
Dopo l’invito ad una presentazione di suoi autoritratti, rimanendone letteralmente affascinato dal tipo di tecnica utilizzata e dall’effetto naturale dei lavori, ho scoperto una persona nuova, diversa, meno introspettiva, disponibile col pubblico e loquace.
Mi ha raccontato di essere riuscita, attraverso questa particolare attitudine, a sbloccare alcune sue paure e limiti.
Un esempio di come l’arte spesso aiuta a conoscersi ed essere strumento di condivisione e proiezione di bellezza”.
COMPLIMENTI ALLA GIOVANE FOTOGRAFA MARGHERITA GIGLIO ANCHE DALLA NOSTRA REDAZIONE!